PD-LA NAVE DEI FOLLI O C’E’ DELL’ALTRO?-

 

A meno di pensare che molti siano improvvisamente diventati idioti e privi perfino di buon senso, provo ad immaginare cosa ci possa essere dietro quanto sta accadendo all’interno del Partito Democratico perché l’idea che si debba trattare con un movimento populista perfino leggermente destrorso solo perché ha preso i voti ed è stato  anche  votato da elettori che prima votavano PD, non sta in piedi.

“Pure Trump ha preso i voti dei minatori del Wisconsin e Le Pen ha preso i voti nelle bauliene” e non per questo le sinistre vanno a trattare con loro. Il virgolettato di Piero Fassino, nemmeno un mese fa, era il 14 marzo che nella stessa intervista ritiene inaffidabili i 5 stelle.

“Inoltre sono colpito dal carattere da Giano bifronte che Di Maio sta assumendo. Altro che collaborazione istituzionale. Davanti ai giornalisti della stampa estera usa un linguaggio moderato ed europeista. Poi in altre sedi è contundente, radicale e conflittuale”.

Sempre nella stessa intervista a proposito di Di Maio, Fassino continua:

Peggio. E’ un trasformismo fondato su una sola idea: qualsiasi contenuto va bene, pur di governare. E in funzione dell’obiettivo di andare al governo purchessia, ci si fa un po’ di destra, un po’ di sinistra, un po’ di centro. Peraltro Grillo lo ha detto esplicitamente. Un metodo scarsamente affidabile e poco trasparente”.

A Maggio invece, da Bruno Vespa, Fassino non solo sostiene il contrario ma “inventa” la teoria dei due poli:

«Le vie d’uscita dallo stallo possono essere due: un governo per scrivere insieme nuove regole con una nuova legge elettorale, o prendere atto del fatto che bisogna tornare a un nuovo bipolarismo e che da tre i poli tornano a due. Uno c’è già ed è il centrodestra. L’altro può nascere tra PD e 5 Stelle».

E’ impazzito all’improvviso o nel frattempo è successo qualcosa? Proviamo a fare un salto indietro, più che altro per inquadrare meglio questo nostro dirigente.

Alle primarie del 2012 si schierò con Bersani che sulla carta era dato vincente.

«Renzi? Grande capacità mediatica, ma il Paese ha bisogno di una guida esperta. Per questo io sto con Bersani». Era il 18 novembre del 2012 a Porto Fuori in uno dei comitati per Bersani.

Poi Bersani perse le elezioni si dimetterà e Piero Fassino cambierà idea dichiarando al Foglio di Giuliano Ferrara:

“La persona migliore per guidare un esecutivo del presidente oggi si chiama sicuramente Matteo Renzi. Io sono favorevole alla sua candidatura. Perché se dobbiamo assumerci delle responsabilità di governo allora bisogna farlo da posizioni di forza e non di debolezza e quindi è giusto che il Pd metta in campo l’uomo forte che rappresenta la capacità di novità. Già da adesso, come direbbe Matteo”.

Nel luglio dello stesso anno e con il supporto dei renziani diviene Presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani. E’ in questa veste autorevole che attacca frontalmente il governo Letta con una lettera pesantissima “la situazione è al limite della rottura dei rapporti istituzionali tra Governo e Comuni» chiedendo urgentemente un incontro chiarificatore e contribuendo alla messa in discussione di quel governo. L’esperta guida di Bersani è definitivamente archiviata.

Questo potrebbe stare a significare che Piero Fassino cambia rapidamente opinione o che le sue parole siano leggere come lui ma io non credo che sia così semplice. Quando cambia opinione è per salire sul carro del vincitore e, stando in sella come si suol dire, da moltissimi anni, e non credendo che sia impazzito, si vede che il vincitore non è chi tutti noi crediamo. Deve esserci dell’altro.

Cerchiamo di andare a fondo e, purtroppo, con un altro passo indietro, siamo logicamente a Torino perché è qui che si consuma un fatto che per un certo verso è inquietante ma per un certo verso, come vedremo più avanti, estremamente interessante.

Arriviamo all’aprile del 2018 e Fassino cambia di nuovo cavallo. Si tratta della segreteria regionale del Piemonte e Fassino, stranamente, sponsorizza la candidatura di un antirenziano, Daniele Borioli.

E’ un singolare riavvicinamento con Andrea Orlando, personaggio quasi dimenticato in questo scenario tanto da sembrare una figura di secondo o terzo piano. Borioli  è un ex bersaniano del sottobosco del PD e la sua candidatura viene tenuta “nascosta”, cosa che nell’era di internet fa sorridere  ma, questo è quanto. La candidatura viene congelata e l’Assemblea Regionale fissata per il 5 Maggio, subito dopo in pratica la Direzione Nazionale del 3, ma poi viene di nuovo spostata al 19.

Perché tra tanti possibili riposizionamenti proprio su Andrea Orlando che, apparentemente è minoranza della minoranza?

Ci arrivo, lo so che è lunga ma no può essere altrimenti. La Direzione Nazionale del 3 è stata tenuta a porte chiuse senza e non è dato di sapere cosa si siano realmente detti li dentro ma proviamo una volta tanto a prendere sul serio uno come Michele Emiliano che appena uscito dal Nazareno dichiara che tutte le minoranze insieme sono arrivate a più del 45% dei delegati costringendo Renzi a non presentare un suo ordine del giorno. Emiliano ribadisce che la relazione di Martina approvata in direzione, non chiude ad un eventuale dialogo con il M5S.

Solo un fanfarone? Comincio a credere di no ed ecco il riposizionamento di Fassino vicino ad Orlando. Ma solo questo il motivo? No io credo di no e che questo teatrino nasconda qualcosa di molto più serio e, se volete, sostanziale che può dare un senso a tutte le dichiarazioni sconclusionate e prive di qualsiasi buon senso. Dichiarazioni che vanno da Fassino, passando per Walter Veltroni ed arrivarea quelle di Franceschini e Boccia.

Nelle retrovie del PD, lontano da occhi indiscreti e di scarso domino da parte della base, si consuma da nove anni una guerra. La Guerra del Tesoretto, uno dei capitoli più tetri della storia della sinistra italiana e dietro la quale inevitabilmente c’è Massimo D’Alema presente in ogni bruttura di questo nostro paese.

Stiamo parlando di 68 fondazioni che possiedono 2.399 immobili, 410 opere d’arte per un valore stimato per approssimazione di mezzo miliardo di euro. Tutto questo nelle mani di Ugo Sposetti, ex tesoriere DS e vicinissimo, ovviamente, a Massimo D’Alema.

Ugo Sposetti sostiene e sponsorizza Andrea Orlando. Non troppo tempo addietro è circolata la notizia che Sposetti stava per trasferire quel tesoretto proprio ad Orlando della minoranza dem, voce ovviamente subito smentita. Affinchè possa essere più comprensibile la situazione del PD, vi posso dire che l’attuale tesoriere Francesco Bonifazi è costretto a pagare l’affitto alle fondazioni di Sposetti delle sedi del PD, anche di quelle acquistate negli anni con i soldi dei militanti. Dove è il trucco? Gli amministratori delle fondazioni sono a vita e sono tutti stati nominati a suo tempo da Massimo D’Alema.

Ora forse diventano più chiare anche le esternazioni di Francesco Boccia e Dario Franceschini subito dopo la Direzione Nazionale. Non si tratta della Nave dei Folli ma di un preciso disegno di contorte alleanze,  per riportare per in sella i vecchi dirigenti DS, riallacciare i legami con la Ditta ora Liberi e Eguali (che non ha ottenuto il risultato sperato) e andare tutti insieme allegramente al governo con i 5 stelle che, tradotto, significa soldi, potere e poltrone. Altro che il bene del paese citato da tutti a sproposito in questi giorni.

Ma non solo questo, anche  incamerare finalmente il tesoretto attraverso Andrea Orlando e far fuori Matteo Renzi e quelli che gli sono rimasti fedeli, mettendoli fuori gioco nel momento in cui si dovesse andare a nuove elezioni.

Come andrà a finire? Questo io non lo  posso sapere, la mia palla di cristallo è in riparazione e la devono finire di lucidare. ma potrebbe invece anche essere vero che si tratta della Nave dei Folli e che siano tutti in preda a droghe di ultima generazione e queste mie riflessioni solo fantapolitica.

 

 

Video Michele Emiliano su Direzione Nazionale 3 Maggio 2018:

Intervista del 14 Marzo 2018 a Piero Fassino:

https://www.partitodemocratico.it/politiche-2018/fassino-2/

Trasmissine Porta a Porta Piero Fassina e la teoria dei due poli:

 

Piero Fassino appoggia la candidtura di Renzi:

http://www.torinotoday.it/politica/fassino-appoggia-renzi-segretario-pd.html

Se volete approfondire la questione delle fondazioni:

https://www.quotidiano.net/politica/patrimonio-pd-1.2971896

Intervista del 14 Marzo 2018 a Piero Fassino:

https://www.partitodemocratico.it/politiche-2018/fassino-2/

 

Piero Fassino appoggia la candidtura di Renzi:

http://www.torinotoday.it/politica/fassino-appoggia-renzi-segretario-pd.html

Se volete approfondire la questione delle fondazioni:

https://www.quotidiano.net/politica/patrimonio-pd-1.2971896

 

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