AUMENTO CONTAGI IN GERMANIA – giornalismo bugiardo all’italiana –

 

Peggio del convid-19 forse solo il virus della disinformazione ad opera della stampa italiana, con un accanimento contro la verità dei fatti che lascia sbalorditi.

Rai news: “Germania, epidemia riprende mentre allentano le misure”.

Il Riformista: “La Germania riapre e aumentano i contagi”.

Huffpost: “In Germania risale l’indice di contagio dopo allentamento delle misure anti Convid-19”.

Il Fatto Quotidiano: “Coronavirus, in Germania allentate le restrizioni, ma l’epidemia riparte; ogni persona ne infetta un’altra”.

Corriere della Sera: “Coronavirus Germania, aumenta l’indice di contagio; doccia fredda sulla ripartenza”.

Avvenire: “Convid-19. In Germania il contagio risale”.

 

AGI: “In Germania la fase due fa rialzare il tasso di contagio a 1”.

Verrebbe da pensare che anche la stampa tedesca abbia riportato le stesse notizie date dalla stampa italiana.

Sulla Stampa tedesca invece non troverete nulla. Tace il  Der Spiegel, il Frankfurter Allgemeine e perfino Bild che aveva pubblicato una lettera d’amore all’Italia. Tacciono per un motivo molto semplice, non è vero che il contagio in Germania sia risalito.

A onor del vero, bisogna anche dire che in Germania alcuni nostri ministri al massimo potrebbero lavorare in qualche “kebabbaro”, li è tutta un’altra storia e anche in televisione fanno parlare solo chi è titolato e il politici non hanno nessun timore dei sondaggi nell’esprimere la propria opinione.

Wolfgang Schaeuble, presidente del Parlamento non ha avuto nessun timore nel dichiarare che “è assolutamente sbagliato subordinare tutto alla salvaguardia della vita umana.”

Va detto che nella Costituzione Tedesca la dignità è il valore più importante, tanto da essere definita “intoccabile”.

Dichiarazioni che in Italia avrebbero provocato una levata di scudi da destra a sinistra.

https://torino.corriere.it/cronaca/20_aprile_29/prima-salute-o-l-economia-dubbi-sempre-che-covid-ha-accentuato-acbb9a8e-89e9-11ea-94d3-9879860c12b6.shtml

Sono dunque incoscienti i tedeschi? Non hanno a cuore la vita dei loro cittadini? Qualche sprovveduto in Italia potrebbe perfino essere portato a pensarlo se non fosse che c’è una differenza fondamentale nella gestione della crisi tra Angela Merkel e Giuseppe Conte e cioé che la Merkel non è mai andata in televisione per attaccare, a torto o a ragione, l’opposizione al suo governo come se stesse in campagna elettorale, ma sempre solo per informare i cittadini con la massima trasparenza possibile.

Lo ha fatto anche in questo caso e spiegando come sarebbe stato possibile dover effettuare delle chiusure a singhiozzo e che un rialzo dell’R0 sarebbe stato probabile.

L’R0 perché di questo si tratta e non di quello che la stampa italiana vuole farci credere, è il numero di riproduzione di base che rappresenta una media di infezioni secondarie che ogni individuo infetto può provocare nella popolazione.

Quanto più alto è il numero, tanto maggiore è il rischio di diffusione dell’epidemia. Quando è inferiore a 1 significa che l’epidemia può essere contenuta.

In Germania era lo 0,7 e ora, per quanto ancora non confermato sarebbe risalito all’ 1,1 per attestarsi allo 0,9, sempre al di sotto della soglia critica, ma tanto basta alla nostra stampa per giustificare la chiusura totale voluta da Giuseppe Conte, chiusura che in Germania non c’è mai stata, se non appunto parzialmente.

Il Ministero della Salute tedesco è talmente preoccupato che ha deciso di dimezzare i posti in terapia intensiva destinati al coronavirus ed è molto difficile pensare che siano dei pazzi incoscienti.

In Italia, bisogna far credere agli italiani che il governo ha fatto bene e che tutti gli altri nel mondo debbano seguire il nostro esempio. Giuseppe Conte, nella sua conferenza del 26 Aprile 2020 lo sostiene con forza, sostenendo che gli altri paesi ci stanno guardando e che addirittura ci stiano chiedendo copia del decreto che sta illustrando.

Le affermazioni del premier, si smentiscono da sole. La conferenza stampa in cui comunica i contenuti del decreto è del 26 aprile, la pubblicazione del decreto è del giorno dopo, il 27  aprile

http://www.lavoro.gov.it/priorita/Pagine/Coronavirus-pubblicato-Dpcm-26-aprile-2020.aspx

e risulta piuttosto strano come sia possibile che stati esteri stiano richiedendo copia di un decreto che non è nemmeno ancora stato pubblicato. La menzogna del premier è piuttosto evidente a chiunque si prenda la briga di controllare.

L’Italia infatti, fuori dei confini nazionali non è mai citata come esempio nella lotta al coronavirus. Al contrario, la Svezia, anche in questo caso oggetto di disinformazione da parte della stampa italiana che non si smentisce nemmeno in questo caso:

viene presa come esempio di contrasto dalla massima autorità internazionale nel campo della sanità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Mike Ryan,capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Oms, in una conferenza stampa ha da poco dichiarato:

“La gente pensa che la Svezia non abbia fatto nulla, non potrebbe essere più falso.”…“Se dobbiamo arrivare a un nuovo modello di vita di ritorno alla società senza nuovi lockdown, penso che la Svezia possa essere un esempio da seguire”. Insomma, in Svezia “stanno capendo come convivere con il virus in tempo reale, il loro modello è una strategia forte di controllo e una forte fiducia e collaborazione da parte della comunità. Vedremo se sarà un modello di pieno successo o meno”.

L’Italia, al contrario di quanto sono portati a credere gli italiani, all’estero non viene mai citata come esempio da seguire. L’alto numero dei decessi della sua strategia, potrebbe essere il motivo di tale disinteresse.

Aggiungo che quando molti citano a sproposito Hong-Kong come paese che ha allentato il lockdown troppo presto e poi ha dovuto richiudere (notizia che potete trovare su tutti i media italiani), in realtà dicono una autentica  corbelleria.

Hong-Kong non ha mai applicato il lockdown totale all’italiana, né prima, né tanto meno dopo, si è sempre limitata ad attuare chiusure a singhiozzo e fino ad ora con risultati migliori di quelli italiani.

Se ancora rimane un po’ senso critico in questo paese, vi starete chiedendo perché la stampa italiana sta mettendo in campo questa opera di disinformazione a 360 gradi, non solo nei confronti della Germania, ma su tutta la questione Convid-19?

Senza voler essere complottisti una spiegazione potrebbe risiedere nella scarsa qualità del giornalismo nostrano, che per lo più si svolge dietro una tastiera senza mai scendere sul campo. Troppa fatica, meglio rilanciare i comunicati ANSA, magari ricamandoci un po’ oppure ricopiare gli articoli di un altro giornale senza andare a verificare.

Se ormai i giornali non vendono più copie e campano alla giornata con i clic che rimediano su internet che determinano la loro quota pubblicitaria, un motivo ci sarà.

L’equivoco sulla Germania nasce essenzialmente dalla incapacità del giornalista nostrano di comprendere i dati che legge, altrimenti dovremmo pensare che sia in mala fede.

Il Robert Koch Institut, l’agenzia tedesca per lo studio delle malattie infettive pubblica un documento dove dimostra con numerosi grafici il calo dei contagi in Germania e si sofferma sull’indice R0 di cui vi ho già accennato. Indice che è in leggero aumento, prevedendo che potrebbe attestarsi attorno allo 1,0.

Va precisato che all’inizio di marzo quel numero era 3,0, mentre un paio di settimane fa era tra lo 0,7 e lo 0,9. L’indice R0, pur essendo estremamente importante per il controllo delle pandemie va letto insieme agli altri dati e è un numero che cambia spesso, infatti già nella serata del martedì era tornato allo 0,9.

Insomma la notizia dell’aumento dei contagi in Germania è solo frutto di cattiva fede, poca professionalità e soprattutto ignoranza da parte dei giornalisti italiani, senza voler scomodare teorie complottiste.

 

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